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Sulla riva sinistra del Naviglio grande, sul percorso che anticamente conduceva a Milano dalla Lomellina, si trova la suggestiva chiesa di San Cristoforo, complesso unico ma composto da due edifici accostati.
La chiesa più antica è quella di sinistra, costruita alla fine del XII secolo (1192) e poi rimaneggiata nel 1398, in occasione della costruzione della vicina Cappella Ducale.
Quest’ultima, la chiesa di destra, risale alla fine del XIV secolo e fu eretta sotto il patrocinio di Gian Galeazzo Visconti come voto per la fine di una lunga pestilenza.
San Cristoforo, santo dei pellegrini e degli appestati, non è l’unico dedicatario del complesso: accanto a lui nella dedicazione della chiesa compaiono san Giovanni Battista, san Giacomo e la Beata Cristina, tutti protettori della famiglia Visconti.
Sulla facciata a capanna della chiesa romanica vi è un ricco portale in cotto con mensole antropomorfe in marmo bianco, un rosone gotico a raggi intrecciati e ben tre stemmi: quello visconteo, con la sigla di Gian Galeazzo Visconti, quello di Milano e quello del cardinale Pietro Filargo da Candia (1339-1410), futuro papa con il nome di Alessandro V.
Sulla facciata della Cappella Ducale due alte monofore affiancano il semplice portale sormontato dagli stemmi dei Visconti e da quello comunale con la croce rossa in campo bianco. Sempre sulla facciata si notano i resti di affreschi che un tempo dovevano apparire ricchi e vivaci agli occhi di viandanti e pellegrini.
Il bel campanile quattrocentesco con cuspide a cono cestile e cornici in cotto è un unicum per Milano, con la sua particolare foggia.
All’interno la chiesa si presenta come un solo ambiente articolato in due navate, ottenuto abbattendo la parete che separava le due chiese. Vi si apprezzano diverse statue lignee: sulla parete destra un san Cristoforo col Bambino, risalente al XIV secolo, mentre al 1400 risale quella che raffigura san Giuseppe col Bambino. Non si può non ammirare sull’altare della cappella Ducale una pregevole Madonna col Bambino di scuola lombarda tardo cinquecentesca.
Pochi sanno che sul retro della sacrestia si erge la cosiddetta Cappella dei morti, costruita al termine della peste del 1630, e durante la quale il complesso di san Cristoforo servì da lazzaretto.