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Posto all’incrocio tra la via Lorenteggio e via Primaticcio, Largo Gelsomini è uno spazio pubblico sottoutilizzato e non valorizzato, costituito da aree pubbliche e da un ampio spazio dedicato alla mobilità stradale; la sua dimensione è coerente con la larghezza di via Primaticcio che, in origine, era stata individuata come strada oltre la quale realizzare il sovrappasso stradale sulla ferrovia e il Naviglio Grande in direzione del q.re Barona (poi eseguito lungo via Bellini).
Lo spazio pubblico a sud, parzialmente attrezzato a verde e in parte sterrato, è sito in posizione mediana separato dalla strada dagli edifici residenziali che vi si affacciano; parte dell’area è occupata da giochi per bambini, mentre un’altra porzione è luogo di ritrovo di abitanti di etnia araba.
Oggi largo Gelsomini è uno spazio sovradimensionato con al centro uno spazio pubblico distante dalle case che non unisce il tessuto urbano ma che genera una barriera netta tra le residenze della città consolidata ad est, lungo la via Lorenteggio e gli edifici di edilizia popolare ad ovest.
La prevista stazione di superficie può permettere una vera azione complessiva di riqualificazione. Largo Gelsomini è da vedere come nuova porta urbana e segno di connessione tra parti di città divise, un luogo di relazione e unione con le risorse pubbliche contigue: da un lato le aree di via Odazio (giardini, mercato comunale, biblioteca e casetta verde) e dall’altro gli spazi a verde lungo l’asse Primaticcio (a nord fino a Largo Brasilia e a sud fino a via Giambellino).
L’obiettivo è quindi quello di cancellare l’immagine attuale di “snodo stradale” e di dargli una maggior connotazione verde. Tale sistema, immaginato come un’unica grande area pubblica, permetterebbe una migliore valorizzazione dell’ambito delle case popolari e, superando le caratteristiche attuali di cesura con le aree residenziali circostanti, avere una funzione di cerniera tra luoghi oggi “separati”. In questo modo, ipotizzando anche un’apertura delle aree verdi presenti tra gli edifici ERP, si verrebbe a creare un grande sistema permeabile e fruibile come spazio di movimento, per la sosta (aree attrezzate) e per alcune attività sportive. Negli spazi così intesi si propone di prevedere anche interventi di mobilità sostenibile (nuovi percorsi pedonali e ciclabili).
L’ampio spazio di largo Gelsomini, suddiviso tra la strada e le aree verdi circostanti suggerisce prevalentemente nella porzione di verde a sud a ridosso delle case popolari (che si estende fino alla via Giambellino) un utilizzo a parcheggio in parte sotterraneo e in parte in superficie; questa ipotesi è proposta attraverso due visioni tra loro alternative:
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un’area a parcheggio con funzione di interscambio per accedere alla linea metropolitana MM4;
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un’area prevalentemente destinata alla sosta dei veicoli dei residenti e delle attività commerciali.
Da questa visione di partenza e considerando le esigenze di riqualificazione complessiva dell’ambito, in particolare nella parte frontale alle case popolari, si propone di realizzare una struttura più complessa, che contenga, oltre al parcheggio sotterraneo, una serra.
La serra, nuovo luogo di carattere urbano, è ipotizzata sia come struttura di laboratorio, sul modello di un centro botanico da dare in gestione, ad esempio, alla Facoltà di Agraria, sia come spazio di vendita sul modello di un mercato dei fiori. (va tenuto conto che tutte le vie di questo contesto urbano si riferiscono a nomi di fiori).
Per la descrizione completa della Stazione Gelsomini, con planimetria annessa, procedere al link del sito ufficiale di MM4