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La Società Umanitaria, fondata nel 1893 grazie al lascito di Prospero Moisé Loria, si impegna nel 1904 alla costruzione di case operaie, e affida l’incarico all’architetto Giovanni Broglio. Nel 1906 le case tra via Solari, via Stendhal, e le vie, allora ancora senza nome, Gnocchi Viani e Moisè Loria sono pronte, con 240 appartamenti per circa 1000 persone.
Il quartiere è costruito a regola d’arte, non solo per l’estetica e la tecnologia di cui ogni appartamento è dotato, ma soprattutto per la concezione generale: alloggi decorosi e sani, e una serie di servizi nello spirito di partecipazione e di solidarietà.
Ogni appartamento ha un sistema di aerazione, il servizio igienico interno, acqua corrente, gas per la cucina e l’illuminazione, il condotto per le immondizie.
Il Quartiere offre servizi anche agli abitanti della zona. Bagni, docce e lavatoi comuni (in funzione fino agli anni ‘60) sono nell’edificio al centro del cortile orientale, al piano seminterrato. Al piano superiore uno spazio per riunioni, teatro, l’Università Popolare. In un altro edificio, la biblioteca, che sarà aperta fino a metà degli anni 80
(dal 2013 è stata riaperta su base volontaria).
Nel 1908 Maria Montessori inaugura la Casa dei Bambini, che funzionerà fino agli anni ‘70.