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Ciclopedonalità e aree verdi: ambito di via Foppa
La realizzazione di una linea di trasporto pubblico urbano in sotterranea permette, in prospettiva, di proporre una riorganizzazione generale della mobilità di superficie. Sono in evidenza i temi della pedonalità, delle misure di limitazione della velocità, e soprattutto della opportunità di realizzare nuovi itinerari ciclabili o di completarne altri esistenti in una logica di “mobilità dolce“.
Per il tema della ciclabilità sono emersi due punti di vista :
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realizzazione di un percorso ciclabile sopra e in adiacenza all’intervento MM4, come offerta di ulteriore modalità di trasporto in alternativa al trasporto privato su gomma;
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potenziamento della rete ciclabile nelle aree limitrofe con un criterio tipo “ultimo miglio“ sostenuto dalla futura metropolitana che favorirebbe la mobilità ciclabile sia degli abitanti “locali” sia di un’utenza “esterna”.
Questo tema di mobilità dolce (ciclabilità, pedonalizzazioni, eventuali zone 30…), dovrà essere affrontato in una logica complessiva nel quadro programmatico della mobilità urbana e metropolitana.
L’ambito di via Foppa in particolare è già interessato da progetti e proposte a medio-lungo termine, ovvero da percorsi ciclabili posti fuori dalle direttrici di traffico e dalle vie di scorrimento principali, che in adduzione al nuovo metrò, ben completano il sistema della mobilità alternativa al mezzo privato (intermodalità MM4 – bicicletta per gli abitanti e per un’utenza “esterna”).
Una delle idee suggerite è la cosiddetta “Via verde”, percorso ciclabile da equipaggiare con attrezzature verdi con lo scopo di collegare i parchi e i giardini esistenti (Parco Solari, giardino Muccioli, piazza Napoli, parco di via Tolstoj e giardini di via Savona presso il cavalcavia Brunelleschi). La proposta vuole realizzare una sorta di parco diffuso su una ciclabile in sicurezza. Il percorso, su un asse viario secondario e a senso unico (via Valparaiso – via Cola di Rienzo – via Vespri Siciliani), è stato parzialmente realizzato fino alla circonvallazione, ma senza l’attrezzatura verde proposta dalle associazioni; in ogni caso andrebbe completato in direzione di via Vespri Siciliani.
In modo complementare alla rete ciclabile esistente e a quella potenzialmente realizzabile, si sottolinea come la connessione in sede dedicata tra gli ambiti urbani di via Foppa e del Naviglio Grande avvenga già attraverso la ciclabile di via Stendhal, in fase di ultimazione, ed essa potrebbe essere ulteriormente implementata sia completando il tratto da via Tortona all’Alzaia Naviglio Grande sia realizzando un nuovo percorso lungo la corsia centrale dell’asse via California – via Bergognone.
Verde urbano lungo via Foppa e via Lorenteggio
I caratteri originali dei due tracciati viari non possono essere interrotti dalla dimensione e organizzazione di arredi di superficie che creano una forte discontinuità.
Si propone un nuovo progetto di viale che persegue con la tutela dell’apparato arboreo esistente e la posa di nuove essenze, congrue con le alberature storiche, in luogo degli alberi abbattuti, al fine di ripristinare l’asse verde lineare nella sua continuità con soluzioni tecniche compatibili con la costruzione della metropolitana.
Un riferimento sono i criteri di progettazione adottati storicamente negli Stati Uniti per le park- way, partendo dalla considerazione che il ripristino integrale del sistema delle alberature come prima dei lavori (alcuni alberi anche tra quelli non abbattuti appaiono come “fuori misura” rispetto alla via) è largamente compromesso dal cantiere e dai vincoli determinati dalla funzionalità della metropolitana. Si pensa di ideare un nuovo assetto verde, un nuovo progetto che traduca in modo contemporaneo il concetto di viale alberato, disegnando la continuità verde con elementi di diversa altezza, usando specie arboree a bassa manutenzione e sostenibili nel consumo di acqua, proponendo un verde diversificato anche di carattere arbustivo, giocando sulla varietà, sulla vita botanica, sul colore e sul profumo delle essenze scelte.
Nella riconoscibilità e nella continuità del “segno” verde, anche con le essenze arboree è possibile differenziare i luoghi in relazione al contesto. Il nuovo sistema verde, una volta rinnovato entrerebbe in relazione con il sistema di giardini e parchi della zona, connessi da una rete ciclabile e pedonale che ne valorizza l’utilizzo e l‘accessibilità.